I BATTISTI:


I battisti appartengono al ramo protestante, o evangelico, del cristianesimo. Traggono la loro origine dalla Riforma protestante, più specificamente provengono dall’ambiente protestante dell’Inghilterra del milleseicento.

La chiesa battista è una chiesa “congregazionalista”, cioè dà la priorità alla comunità locale che organizza in modo autonomo la propria vita e testimonianza. Si diventa membro della chiesa mediante una confessione personale della propria fede che viene testimoniata con il battesimo per immersione, amministrato ai credenti adulti. 

Il battesimo è uno dei due comandamenti  riconosciuti dai battisti perché raccommandati da Gesù stesso nella Bibbia. L’altro comandamento è la Santa Cena che è segno della grazia di Dio, e intesa come ricordo del sacrificio di Gesù per il mondo.

I battisti professano il sacerdozio universale dei credenti. Questo si esprime nell’assenza di gerarchia nella chiesa alla cui vita possono partecipare attivamente tutti i membri insieme a coloro che svolgono i ministeri di diaconi e pastori.

I battisti credono nella salvezza per grazia mediante la fede. La fede è l’unica possibilità umana per conoscere ed accogliere la grazia con cui Dio ci salva mediante suo Figlio Gesù Cristo che è morto e risorto per liberarci dal peccato ed offrirci la vita eterna.

Credono nella Trinità di Dio Padre, Gesù Cristo e lo Spirito Santo, e sono convinti che la Bibbia, come testimone di questa realtà, è l’unica autorità in materia di fede. 

Oggi i battisti sono presenti in tutti i continenti; le loro chiese contano circa 37 milioni di membri battezzati (dati del 1992). 

Le chiese sono unite nell’Unione delle Chiese Evangeliche Battiste d’Italia.



Breve Storia dei Battisti

 La Riforma

Come chiesa battista troviamo le nostre radici, oltre che nel Nuovo Testamento, nella Riforma protestante.

La Riforma è cominciata nel 16° secolo (1517) quando Martin Lutero, un monaco, ha rivolto una critica verso la chiesa cattolica. Ha criticato soprattutto la prassi della chiesa cattolica di vendere le cosiddette indulgenze.

Lutero ha criticato questa ed altre manifestazioni di corruzione della chiesa. Ha fatto notare, in particolare in base ad un suo studio della lettera dell’apostolo Paolo ai Romani, che otteniamo il perdono di Dio non con i soldi o in altro modo, come per esempio per i nostri propri meriti, ma che siamo perdonati e salvati soltanto per la grazia di Dio. Quello che ci viene richiesto per essere salvati è soltanto la nostra fede in Dio, non denaro o opere buone (queste sono un risultato della nostra fede).

Lutero desiderava riformare la chiesa cattolica ed alcune sue prassi, ma all’inizio non pensava di fondare una nuova chiesa. Ma la chiesa cattolica ha risposto molto duramente alla sua critica e Lutero ha dovuto nascondersi per non essere processato. Nel frattempo le sue idee hanno trovato sempre più sostenitori e si è formato un vero e proprio movimento che ha cominciato a staccarsi dalla chiesa cattolica. Questo movimento criticava, sulla base delle Scritture, diverse prassi della chiesa cattolica, per esempio :

La struttura della chiesa : i riformatori mettevano in questione il potere del papa. Inoltre, sostenevano che ogni credente è un sacerdote, nel senso che ogni credente può rivolgersi direttamente a Dio, anche senza l’intermediazione di un prete. Dicevano anche che i preti potevano sposarsi.

L’uso della Bibbia : i riformatori dicevano che tutti dovevano avere il diritto di leggere la Bibbia, non solo gli ecclesiastici, e nella propria lingua, non solo in latino, come invece avveniva nella chiesa cattolica. Affermavano anche che solo la Bibbia, e non la tradizione ecclesiastica (cioè credenze e pratiche create dalla chiesa lungo la sua storia), è la base per la nostra fede e per la chiesa.


Dopo Lutero sono sorti altri riformatori : Giovanni Calvino a Ginevra e Huldrych Zwingli a Zurigo, per esempio, hanno dato inizio alla chiesa riformata. Le idee dei riformatori velocemente si sono diffuse in tutta l’Europa, anche in Inghilterra, ed è qui che sono sorte le prime chiese battiste nel 17° secolo. torna all'inizio pagina

 Il movimento anabattista

Accanto alle correnti principali della Riforma protestante (di Lutero, Zwingli e Calvino), si sviluppa anche una corrente radicale, così detta perché vuole andare alle estreme conseguenze della predicazione protestante. Essa accusa il movimento protestante ufficiale di essersi fermato a metà lungo il cammino della Riforma e di avere accettato dei compromessi col potere.


Una delle caratteristiche del movimento della Riforma radicale è la sua tendenza utopistica e militante. Molti rappresentanti di questa corrente erano mossi da visioni ed esperienze di rivelazione soprannaturale.

La caratteristica però più appariscente del movimento radicale fu il rifiuto del battesimo dei bambini (pedobattesimo) in nome di una più stretta fedeltà al Nuovo Testamento e soprattutto alla luce di una concezione della fede intesa come scelta libera, matura e responsabile. Nel 1524, a Zurigo, essi cominciano a battezzare gli adulti e vengono così da Zwingli chiamati “anabattisti” (ribattezzatori). Zwingli risponde con una dura repressione, al pari dei cattolici, che ha come conseguenza il dilagare del movimento anabattista. Questo movimento si diffonde nelle Alpi, nella Moravia, lungo il Basso Reno e nella Frisia.

Gli anabattisti hanno molto seguito tra i ceti piccolo borghesi ; essi fondano piccole comunità di gente pacifica che cerca di applicare scrupolosamente l’etica cristiana (in particolare quella del sermone sul monte).

Il pensiero degli anabattisti è contraddistinto dai seguenti principi : separazione fra stato e chiesa e diffidenza verso il potere politico e le chiese di stato ; astinenza dalle cariche pubbliche e dal servizio militare ; assoluto pacifismo ; etica scrupolosa e quasi legalistica ; tolleranza ; vocazione al martirio ; dottrina della “luce interiore” e cioè persuasione che Dio parla ad ogni vero credente che diventa suo profeta ; desiderio di formare comunità di veri santi, dove è veramente presente il Regno di Dio ; vita spiccatamente comunitaria e visioni apocalittiche della storia (imminenza del giudizio e della fine dei tempi).

 Gli anabattisti costituivano una grave minaccia per il rapporto fra la chiesa e lo stato che ne garantiva la sopravvivenza e quindi furono crudelmente perseguitati ed uccisi. Questa feroce persecuzione causò in alcuni di loro la convinzione che si dovessero uccidere gli infedeli e i miscredenti, se non si convertivano alla fede anabattista, e ad instaurare comunità in cui l’anabattismo era obbligatorio (vedi l’esperienza di Muenster con Giovanni Mathys e Giovanni di Leida, finita in un massacro nel 1537 e vedi anche l’appoggio dato da Tommaso Muenzer alla rivolta dei contadini nel 1525). L’esperienza di Muenster, degenerativa, costituirà una grave vergogna per il movimento anabattista intero che non può essere identificato con l’estremismo di Mathys e Bockelson (Giovanni di Leida).

Un ex prete cattolico, Menno Simons, raccoglie dopo il disastro di Muenster ciò che rimane del vero e genuino movimento anabattista e fonda in Olanda un movimento anabattista che prende il suo nome (i mennoniti) ; essi sono moderati e pacifici e si diffondono dall’Olanda in Svizzera, nel Palatinato, nella Germania del Nord. Da lì molti mennoniti emigreranno in America. I mennoniti dell’Olanda influenzeranno i primi “battisti” provenienti dall’Inghilterra e che erano fuggiti in seguito alle persecuzioni. torna all'inizio pagina

Le prime chiese battiste

Cominciando dal 1530, il re inglese Enrico VIII decise di staccare la chiesa d’Inghilterra dalla chiesa di Roma, non perché fosse convinto dal pensiero della Riforma, ma perché non voleva essere sottomesso al potere del papa. Per raggiungere questo scopo il re si servì di alcune idee della Riforma cominciata da Lutero. La chiesa inglese perciò diventò un misto di idee cattoliche e protestanti e fu coinvolta in giochi di potere politico.

Alcuni credenti, però, desideravano veramente “purificare” la chiesa e creare una chiesa fedele al Vangelo ; perciò venivano chiamati “puritani”. Alcuni di questi puritani, per raggiungere questa loro meta, arrivarono a staccarsi (o separarsi ; per questo venivano chiamati “separatisti”) dalla chiesa ufficiale e creare delle loro proprie comunità indipendenti. I primi battisti venivano da questo ambiente.

Un gruppo di separatisti, a causa delle persecuzioni che questi gruppi subivano in Inghilterra, all’inizio del 17° secolo si rifugiò in Olanda.

Il gruppo era guidato da John Smyth e Thomas Helwys e cercò subito contatti con altri protestanti in quel paese. Vennero a contatto con un gruppo (i mennoniti) che aveva le sue radici anch’esso nella Riforma protestante, ma nella sua ala più radicale, nel gruppo dei così detti anabattisti. Gli anabattisti avevano cominciato a praticare il battesimo dei credenti (cioè di persone consapevoli che confessavano la loro fede) e i mennoniti avevano mantenuto questa prassi. Così i separatisti guidati da Smyth e Helwys si convinsero che questa prassi era quella giusta per basare la chiesa su fondamenti biblici e sulla scelta libera e responsabile dei credenti.

Più tardi, questo gruppo separatista tornò in Inghilterra e qui fondò le prime chiese battiste, che, pur mantenendo l’autonomia (cioè il diritto di decidere ed organizzarsi secondo la volontà della comunità) di ogni singola comunità, cominciarono presto a riunirsi in associazioni.

Le guide/i pastori delle prime chiese battiste spesso erano persone semplici. Ma si esprimevano lo stesso su argomenti teologici che avevano grande importanza anche per la vita pratica delle comunità. Per esempio, le chiese battiste si impegnavano affinché lo Stato e la chiesa fossero due entità separate : affermarono che il regno di Cristo è spirituale e perciò il potere della chiesa è puramente spirituale, cioè è quello della Parola di Dio. Perciò, dentro la chiesa, ogni indisciplina e disubbidienza devono fare i conti con l’Evangelo e non con altre autorità, neanche quelle politiche. Lo stato non deve decidere e giudicare per quanto riguarda l’organizzazione della chiesa e questioni di fede.

L'UNITA' D'ITALIA

a cura di Iebole Ferruccio e Nicola Andrea Scorsone 

La ricorrenza dell’Unità d’Italia (1861-2011) ci ricorda la cruenta battaglia ed il cammino irto di contrasti e di inaudite sofferenze sopportate da credenti, eroi della fede, per stampare la Bibbia sul suolo della Patria. Bisogna ricordarsi che uno degli atti più rivoluzionari ed eversivi del Risorgimento era leggere la Bibbia. Una guerra contro la diffusione della Parola di Dio in lingua italiana viene condotta nell’ottocento dalla chiesa cattolica, con soprusi, violenze, roghi e impiccagioni, per proteggere il proprio potere temporale. Nel 1849 Giuseppe Mazzini promuove la stampa di un’edizione romana della Bibbia. La polizia incombe come un macigno sui pochi italiani alfabetizzati, facendo rispettare il divieto (che vige nei vari staterelli in cui l’Italia è ancora divisa) di leggere la Bibbia. Giuseppe Mazzini per le sue frequentazioni inglesi è affascinato dalla cultura anglosassone, impregnata da principi biblici, frutto di secoli di libera esamina dei Vangeli. Il libero pensatore crede che per Roma sia giunta l’ora di conoscere appieno la Bibbia, di respirare la libertà dello Spirito, di formare uomini fuori dall’idolatria e consapevoli della Rivelazione biblica. In un suo pubblico discorso indica il Vangelo come fonte d’ogni liberazione. Nella sua concretezza e non solo retorica, Mazzini ordina la stampa di un Nuovo Testamento versione Diodati proprio nella città dei papi. La longa manus clericale si esercita a far desistere un compositore dal proseguire l’opera, un altro ogni volta che appare la parola “pubblicani” la corregge in “repubblicani”, ritardandone il compimento. Sulla copia destinata a Mazzini, fu scritto: “Dov’è lo Spirito del Signore quivi è libertà” (2 Corinzi 3:17).

Purtroppo, per l’intervento delle truppe francesi, Garibaldi e Mazzini con altri esuli dovettero fuggire, trovando rifugio in alcune famiglie evangeliche. I Nuovi Testamenti invenduti, circa 3000, vengono portati all’Ambasciata americana in Roma. Ma il principio dell’extraterritorialità(dell’ambasciata) non viene rispettato: i NuoviTestamenti violentemente sequestrati vengono bruciati con un bel rogo di medievale memoria in un cortile interno vaticano, con la benedizione di Pio IX. La Parola di Dio finisce così nell’indegna violenza del rogo. In quel tempo Carlo Pisacane viene tradito ed ucciso, più per il messaggio delVangelo che per i moti rivoluzionari. Anche i fratelli Bandiera, condotti alla suprema pena, rifiutarono il conforto religioso clericale, affermando la loro fede evangelica. Purtroppo la storia ufficiale ignora o nasconde queste notizie e fatti. Il 1861 (Unità d’Italia) e il 1870(breccia di Porta Pia), sono le due date che segnano anche il progresso della stampa biblica. Non dimentichiamo il carrettino trainato da un cane, carico di Bibbie per il popolo romano, con il pioniere evangelico che, al seguito dei bersaglieri del Generale Raffaele Cadorna,il 20 settembre 1870, lancia il suo grido: “Il Libro! Il Libro!”. Il frontespizio di quelle Bibbie del Diodati è forte: Due colonne dimostrare i due patti, il Vecchio Testamento ed il Nuovo Testamento, sormontati da un capitello ad arco e da due angeli, per indicare l’unità della Parola nel tempo. Al centro, sotto la titolazione de “Il Nuovo Testamento di Gesù Cristo nostro Salvatore Sommo Sacerdote e Signore”, campeggiala scritta evangelica: “Investigate le Scritture” (Gesù) - da Giovanni 5:39. Ai piedi delle colonne sono raffigurate due figure allegoriche. A destra una giovane donna con un libro in grembo che insegna ad un fanciullo, con la mano destra indicante la titolazione del tomo ovvero Gesù Cristo. A sinistra un uomo anziano con un libro in mano, simboleggiante l’insegnamento della legge e dei profeti, con il viso di Giuseppe Garibaldi. 

Il volto di Garibaldi è l’omaggio degli stampatori a colui che, nell’immaginario inglese, aveva contrastato più duramente la prepotenza vaticana contro l’Unità d’Italia. Garibaldi aveva sentenziato un giorno: “Non sarà il cannone a liberare Roma dal papa, sarà l’Evangelo”. A quel tempo anche il mio concittadino, Francesco Crispi, nato a Ribera (AG), il 4 ottobre 1818, si adopera per l’unità d’Italia, insieme a Bixio, Medici e Garibaldi. Crispi organizza la Spedizione dei Mille, in cui è presente una sola donna: la moglie Rosalia Montmasson, donna intraprendente, decisa e coraggiosa. Per paura delle truppe francesi, Crispi impedisce a Garibaldi di invadere lo Stato Pontificio, ma è comunque lui a salvare Giuseppe Garibaldi, prima che i francesi possano catturarlo. A questo punto ecco apparire l’Inquisizione, l’elenco dei libri proibiti, i processi, i roghi, le violenze ben assortite dagli specialisti del terrore, per incatenare il libero esame del testo biblico. Cumuli di Bibbie sono bruciati, una prassi durata in Italia fino alla fine degli anni 1960. Di tutte le edizioni bibliche di quel tempo ne rimangono circa 30 copie. Del celebre Nuovo Testamento di Mazzini due le pierintracciate, il resto bruciate. Questo è tutto il patrimonio Italiano cartaceo: un’inezia.Le uniche Bibbie consentite sono in lingua latina. Nel frontespizio di una di esse, quella incisa da suor Isabella Piccini, a sinistra si vede una donna dai lineamenti madonnei implorante, con il triregno in testa. Il messaggio è: la chiesa cattolica rivendica il primato mondiale... Unico assente giustificato, tanto non conta nulla, è la figura di Gesù. Non c’è! Per concludere, andando avanti nella storia, troviamo la nazione divisa e analfabeta: che bello! Ma nel tempo, nonostante il divieto di stampa in lingua italiana si facesse meno rigido, per leggere la Bibbia occorreva sempre e comunque la dispensa vescovile. Le Bibbie in lingua italiana furono stampate al buio ma con la luce nel cuore. La battaglia fu lunga, molto sangue fu versato, ma oggi grazie a Dio, festeggiamo l’Unità d’Italia e la libertà di possedere e leggere la Bibbia liberamente. La grande opposizione storica all’Unità d’Italia e alla Bibbia, dovrebbe farci riflettere profondamente per divenire, dopo 150 anni, in una sorta di vero “Risorgimento”, fisico, morale e spirituale, veri italiani e veri cristiani liberi. Gesù in Giovanni 8:31-32 disse: “Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”

FARE DISCEPOLI!


MATTEO 28:19-20
19 ANDATE DUNQUE E FATE MIEI DISCEPOLI TUTTI I POPOLI BATTEZZANDOLI NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO, 20 INSEGNANDO LORO A OSSERVARE TUTTE QUANTE LE COSE CHE VI HO COMANDATE. ED ECCO, IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI, SINO ALLA FINE DELL'ETÀ PRESENTE».



1. Fare discepoli non è un optional, ma è un obbligo!

2. Il comando del nostro Signore non è quello di fare proseliti, o dei convertiti.

3. E’ vero però che Gesù sottolinea la necessità di una conversione:

Matteo 18:3 - «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.

4. Tragicamente, tuttavia, anche molti convertiti, se davvero sono nati di nuovo, non riescono ad andare avanti con Gesù, e il suo piano per raggiungere il mondo attraverso la loro testimonianza non si è mai realizzato.

5. Ma che cos’è un discepolo?

6. Il discepolo è una persona che si dedica a diventare simili a Cristo e riordina progressivamente tutti gli elementi della sua vita per raggiungere tale obiettivo.

Il discepolo è più di un convertito! E’ una persona che non si ferma con la conversione; ma continua a muoversi in avanti con Cristo, sempre imparando di più della sua grazia. 

7. Questo era il desiderio di Cristo!

8. IL TERMINE "Discepolo" o “discepoli” appare più di 250 volte nel Nuovo Testamento. "Cristiano" o “cristiani” si verifica solo tre volte.

9. Il Nuovo Testamento è un libro scritto dai discepoli, che parla dei discepoli per i discepoli di Gesù Cristo oggi!

10. Ognuno di noi dovrebbe chiedersi, "Io sono un discepolo o semplicemente un cristiano secondo gli standard di oggi?».

11. Una valutazione delle nostre intenzioni e dei nostri desideri più profondi, e scelte specifiche che compongono la nostra vita, può mostrare se ci sono cose che consideriamo più importanti che essere un discepolo Cristo.

12. Alcuni anni fa, A.W. Tozer ha espresso la sua "sensazione che un'eresia straordinaria si era sviluppata in tutti i circoli cristiani:

13. L'idea ampiamente accettata che gli esseri umani possono scegliere di accettare Cristo, semplicemente perché hanno bisogno di lui come Salvatore ma che hanno il diritto di posticipare l'ubbidienza dovuta a lui come Signore della nostra vita!

14. La salvezza senza l’ubbidienza a Cristo, è qualcosa di sconosciuto nelle Sacre Scritture ".

15. Questa "eresia" ha creato l'impressione che sia pienamente accettabile essere un "vampiro cristiano". 

16. In realtà, quello che stiamo dicendo Gesù è: ".. Mi piacerebbe ricevere un può di sangue, ma non voglio essere il suo apprendista, allievo o discepolo.
 
17. Per ora voglio continuare con la mia vita Ci vediamo in cielo!

18. Secondo te, possiamo immaginare che Gesù considera quest’approccio è accettabile?

19. Questo modo irresponsabile che la chiesa ha vive, io credo, spiega il motivo per cui gran parte della popolazione mondiale langue ancora nelle tenebre.

20. Siamo davanti alla Grande Omissione della Commissione o mandato ricevuto da Cristo!

21. Il grande mandato in Matteo 28: 18-20 ha una magnifica struttura.

22. Comincia con una dichiarazione di potenza: 'ogni potere ... è stato dato a me'. Suona come l'intronizzazione di un re.

23. Questo potente Re dei re, ha un importante messaggio al suo popolo.

24. Il messaggio si compone di due frasi:
•    Il primo è un ordine: Andate dunque e fate discepoli.
•    Il secondo è una promessa: Ed ecco, io sarò con voi sempre, fino alla fine del mondo.

25. Guardiamo nel dettaglio l'ordine di Gesù dà ai suoi discepoli è più lunga e ha una struttura più complessa della prima e l'ultima frase del grande mandato.

Vs. 19 Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, 

Vs. 19 Fare Discepoli - μαθητεύσατε IMPERATIVO
a) formare un allievo.
b) formare dei seguaci di Cristo.
c) I 12 non sono gli unici discepoli.
d) I discepoli (e più specificamente la loro proclamazione della buona novella) sono gli strumenti per il rilascio della potenza di Dio.

2Corinzi 5:18 - E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione.

e) Il proposito, priorità il programma di Dio per i discepoli è fare discepoli!
f) Ha il concetto di moltiplicazione 
g) Per "fare discepoli di tutte le nazioni" non richiede molte persone a lasciare la propria terra, ma obiettivo principale di Gesù 'rimane il compito di tutti i credenti di duplicare se stessi ovunque essi si trovino.
h) Il verbo "fare discepoli", è un’azione che non si ferma dopo che qualcuno fa una professione di fede.

i) Come? TRE verbi che sono subordinati al verbo principale.

I. Andate / andando - πορεύομαι – πορευθέντες - Mouversi da un posto all'altro - a tutta l'umanità
1. L'autorità universale di Gesù è la base della missione universale della Chiesa.
2. Tutte i popoli – etinie.
3. Molti credenti hanno scambiato questo verbo, invece di “andare”hanno messo “aspettare”.
4. Gesù è andato dappertutto, e l’hanno fatto anche i discepoli. 
5. Anche tu sei chiamato ad andare!

II. Battezzando - βαπτίζοντες
1. Atto d’iniziazione
2. Atto d’identificazione
3. Fare l'iscrizione nella scuola di Gesù.
4. Sviluppare una vita di ubbidienza a Lui e ai Suoi comandamenti

III. Insegnando - διδάσκοντες
istruendo, 
1. Insegnare l'obbedienza a tutti i comandamenti di Gesù 'è il cuore di fare discepoli.
2. L'evangelizzazione deve essere olistica.
3. Se i non cristiani non stanno ascoltando il Vangelo, non essere sfidati a prendere una decisione per Cristo.
4. allora la chiesa ha disobbedito una parte della commissione di Gesù.
5. Un vero cristiano sarà sempre uno studente in relazione a Gesù.
6. Non siamo "maestri". Di Maestro ce né uno solo 

Matteo 23 - 8 Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì"; perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9 Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. 10 Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo;

7. Un discepolo impara: 
•    Quando ascolta il suo Maestro
•    Quando pratica l'insegnamento del Suo Maestro 

Matt 5 - 1 Gesù, vedendo le folle, salì sul monte e si mise a sedere. I suoi discepoli si accostarono a lui, 2 ed egli, aperta la bocca, insegnava loro dicendo:

8. La differenza tra Marta e Maria
Luca 10:38-42 - 38 Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ospitò in casa sua. 39 Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. 40 Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. 42 Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta».

Tu chi sei? Solo un cristiano, oppure sei anche un discepolo di Cristo? Perché tanta disparità?

Illustrazione:
Immaginate che il vostro vicino di casa incomincia avere costantemente dei problemi con la sua auto.

È possibile pensare, che ha fatto un cattivo affare comprando quella determinata auto.

Ma cosa faresti se si scopre che, di volta in volta, il suo vicino mescola l’acqua nella benzina??

Non è certo colpa del costruttore del veicolo o da problemi meccanici.

In effetti, quella macchina non era stata fatta per lavorare nelle condizioni imposte dal titolare.

Allora raccomandi il vicino di casa per utilizzare solo ed esclusivamente il combustibile adeguato.

È possibile che dopo poche regolazioni, la macchina torni a lavorare bene.

Dobbiamo affrontare le delusioni attuali sulla nel nostro cammino con Cristo in maniera simile.

La tua vita con Cristo in qualità di discepolo, non è stata fatta per funzionare con qualsiasi tipo di "carburante".

Se siamo completamente fermi o camminando solamente a singhiozzo, è perché non ci stiamo dedicando abbastanza per permettere che il Signore prenda il controllo delle nostre vite.

Forse nessuno ci ha mai spiegato che cosa e come dobbiamo fare.

Forse abbiamo imparato la "fede e la pratica" di una qualsiasi chiesa, ma non abbiamo imparato i principi di Gesù.

Coleman afferma: La vita di Gesù ci insegna che trovare e formare degli uomini affinché questi raggiungano altri uomini ancora, deve avere la priorità.

Inizia con alcuni. Non pensiamo di iniziare con un gran numero. Il lavoro migliore è sempre fatto con poche

Oggi tutto questo può incominciare a cambiare e diventare un vero discepolo!
Tu puoi! Lo vuoi?

Benvenuto/a nell'amore di Gesù!

La nostra storia:

La nostra missione:

LA LEADERSHIP DELLA CHIESA


Fabiano Nicodemo

Il Pastore Fabiano Nicodemo, nato in Brasile, ma di origine italiana proveniente da Bagnarola, provincia di Pordenone. Si è sposato con Anne Muniz Costa nel 1996, insieme hanno avuto tre figli: Fabìola, Fernando e Fabrizio. È dal 1993 nel ministero pastorale, dai quali la maggior parte servendo in Italia.

I primi cinque anni ha speso ha Napoli, più precisamente ad Arzano nella fondazione di chiesa. Dal 2003 a Cesena in Emilia Romagna, operando nell’evangelizzazione, nella fondazione e guida della Chiesa Evangelica Battista di Cesena. È laureato in teologia nella Facoltà di Teologia Battista a San Paolo Brasile nel 1992 e master in teologia SWBTS.

La sua passione è servire Dio portando il Vangelo di Cristo ai cuori che ancora non hanno un rapporto personale e intimo con Dio affinché siano salvati e formare nuovi discepoli.

Chiesa Evangelica Battista Cesena e Rimini

Giovanni 8:32
conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».

Gesù ti ama!

SOSTIENE CON AMORE E GENEROSITA'

ABEC - Ass. Battista Evangelica Cristiana
IT56C0306923903100000006598

Dio è amore!

FINO QUI CI HA AIUTATO IL SIGNORE!

Settembre 2003 – Il pastore Fabiano, insieme ai fratelli Enzo e Debora Bonito e Armando e Tina Silvestro con l'aiuto del Signore incominciano l'opera di evangelizzazione e fondazione di una nuova chiesa.

2011 – Spinti dall'ardore missionario, la Chiesa di Cesena incomincia l'opera di evangelizzazione e fondazione di una chiesa nella Valconca.

2015 – Inizio della missione a Rimini

CHI SIAMO?


Siamo una Chiesa Evangelica Battista che ha creduto in Gesù Cristo come il proprio Salvatore attraverso la Buona Notizia del Vangelo! Come Cristo e la Chiesa primitiva (antica) noi crediamo che la Bibbia è l'unica base per la nostra fede e per la nostra vita! Crediamo inoltre, che la salvezza è ottenuta esclusivamente per mezzo della fede personale nella persona di Gesù Cristo.

Lo scopo della nostra Chiesa, è farti conoscere il Vangelo di Cristo ben come il piano di Dio per la tua vita espresso nella Bibbia. 

La nostra Chiesa vuole condividere la speranza viva in Cristo con ogni cuore; vuole condividere la pace profonda di Gesù con ogni cuore angosciato; vuole far conoscere l'amore di Dio che renderà la tua vita sicura e forte in questi tempi instabili e incerti.

La nostra Chiesa è come una famiglia, e come tale, vogliamo offrire alla tua famiglia il Vero Pane della Vita... Gesù il Signore.

Ogni Domenica mattina alle ore 10:30 ti attendiamo con cuore e braccia aperte. L'ingresso è libero come lo è anche quello del Paradiso.

Vieni e scopri la libertà in Cristo Gesù. Vieni e godi l'amore di Dio che ti darà la forza per vivere!

Dio ti benedica,

Pastore Fabiano Nicodemo
Chiesa Evangelica Battista di Cesena